Il Profeta dell'Islam alla sua morte a 63 anni, lascia in eredità alla comunità musulmana il suo messaggio: il credo nell’unicità di Dio e l’esempio tratto dalla sua condotta di vita.
La raccolta della consuetudine del Profeta in arabo Sunnah, insieme ai detti da lui pronunciati gli Hadith sono fonti del diritto e della tradizione di tutta la comunità musulmana fino ad oggi. La Sunna (in arabo: السنة) significa letteralmente "modo, consuetudine di vita" rappresenta l’Islam ortodosso, e indica la raccolta dei detti e dei fatti riconducibili alla tradizione del Profeta Muhammad.
I Sunniti costituiscono la maggioranza dei musulmani nel mondo e si uniformano al “modo, consuetudine di vita” del Profeta Muhammad. Le innumerevoli narrazioni – pervenuteci specie grazie al lavoro di autorevoli muḥaddith, (tradizionisti) formano la Sunna.
La Sunna è trasmessa attraverso gli hadith al plurale hadait (احاديث), ossia i racconti di quanti a cominciare dalla cerchia delle persone più prossime a Muhammad, familiari, "compagni" del Profeta, ossia le/gli appartenenti alla primigenia comunità musulmana, personaggi contemporanei a Muhammad, che riportano le sue parole e azioni, in merito alle più diverse questioni. Un tema importante è come siano giunte ai posteri la frase o l'azione dirimente.
Esiste una scienza che si occupa della catena di trasmissione dei "detti" del Profeta e indica la concatenazione ordinata di tutte le persone che si sono trasmesse il racconto dei fatti, delle considerazioni e delle azioni svolte fino a giungere a chi per primo racconta da testimone diretto.
Le narrazioni innumerevoli vanno verificate nella loro autenticità a cominciare dal isnad così si chiama in arabo la serie di riferimenti che i "tradizionisti", ossia chi riporta il fatto storico rilevante per la veridicità dell' hadith secondo il grado di autenticità, hanno raccolto. La trasmissione avveniva in risposta a domande specifiche sorte all'interno della comunità musulmana e in circoli di studio informali dedicati alla conoscenza religiosa.
La consapevolezza del potere e dell'autorità di queste parole nel plasmare azioni e credenze in tutto il nascente impero islamico portò anche alla creazione di resoconti adattati se non di falsificazioni, nell'intento di sostenere le opinioni personali o posizioni di potere con l'autorità del Profeta. Alcuni studiosi musulmani, percependo il pericolo della diffusione di tradizioni non autentiche, idearono una serie di metodi per difendersi dalle falsificazioni. Nel diritto islamico i Sei Libri, i sei testi principali di raccolte di hadith, sono le principali opere dopo il Corano, e questi libri ne integrano la Sharīʿa.
Una rilevanza maggiore è riconosciuta alle prime due opere dell'elenco, ambedue chiamate al-Jāmiʿ al-ṣaḥīḥ ("La sana raccolta" oppure "La corretta raccolta") e sono: Sahih Bukhari, composto da Imam Bukhāri e Sahih Muslim, composto da Muslim ibn al-Hajja.
La Sunna fornisce l’interpretazione pratica del Corano ed è seguita dall’Islam ortodosso, in particolare dalla corrente sunnita, che rappresenta circa l’85-90% dei musulmani e musulmane nel mondo. Si tratta dell’unica fonte esplicita, diversa dalla rivelazione, riconosciuta e codificata dall’Islam sunnita, in quanto i musulmani e le musulmane ritengono che l’atteggiamento del Profeta fosse ispirato da una ḥikma (saggezza) divina tale da rendere certi comportamenti, affermazioni o insegnamenti degni dello stesso valore attribuito al messaggio coranico.
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