Quest'anno l'inizio del mese sacro del Ramadan in Italia è previsto per il prossimo sabato 1 marzo; il mondo è segnato da sofferenza e instabilità, nei paesi arabi musulmani il pensiero si rivolge a tutte le comunità colpite dalla guerra distruzione violenza e crisi umanitaria.
Il digiuno di Ramadan, uno dei cinque pilastri dell'Islam, è un periodo di profonda riflessione, introspezione spirituale.
Dall'alba al tramonto, la Ummah, la comunità musulmana nella sua totalità, si raccoglie in preghiera e meditazione, praticando il sawm (digiuno) come segno di devozione, autodisciplina ed empatia verso chi soffre. Con la prima falce di luna nuova, ogni comunità nel mondo islamico inizia questo cammino spirituale.
Il digiuno non è solo privazione di cibo, bevande e piaceri sensoriali, ma un'occasione per coltivare gratitudine, solidarietà e consapevolezza. Al calar del sole, l'Iftar riunisce famiglie e amici: datteri e acqua aprono il pasto, interrompendo ritualmente il digiuno, seguiti da piatti tradizionali che celebrano cultura e ospitalità.
Le notti del Ramadan si accendono di vita: negozi aperti fino a tardi, convivialità e preghiera collettiva. Un momento centrale è la Lailat Al Qadr, la "Notte del Decreto", in cui si ricorda la rivelazione del Corano e si prega per pace, giustizia e speranza. Il mese sacro culmina con l'Eid Al Fitr, la festa della rottura del digiuno.
È un giorno di gioia, celebrazione e condivisione, segnato dalla preghiera comunitaria e dal versamento della zakat al-fitr, l'elemosina rituale, altro pilastro dell'Islam, un atto di solidarietà obbligatorio per sostenere chi è in difficoltà.
È un'occasione per festeggiare, condividere pasti speciali e scambiarsi auguri e doni.
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