Donne musulmane: un ritratto contro stereotipi e luoghi comuni di Giuliana Cacciapuoti è un libro ben fatto, e questo non è scontato.
Nonostante l'argomento possa risultare ostico, il testo è infatti molto chiaro e accompagna il lettore nella disamina con piacevolezza. Per sua vocazione, si rivolge a un pubblico non specializzato, con una finalità divulgativa che rimane coerente alla sua natura: senza dare nulla per scontato né risultare pedante, il libro offre una prospettiva nuova su un tema a volte spinoso. Come sottolinea l’autrice, la chiave per comprendere un mondo che può apparire lontano, sia geograficamente che culturalmente, è cambiare prospettiva, liberandosi da stereotipi e implicazioni valoriali, che quando riguardano l’universo femminile risultano ancora più forti e condizionanti. Con un approccio chiaro ma mai banale, il libro offre nozioni sulla religione, sui luoghi e sulle vicende di un passato che per l’Islam rappresenta un atto presente, rinnovandosi quotidianamente. Giuliana Cacciapuoti traccia un quadro complessivo della condizione femminile musulmana, partendo dal presupposto comune a tutte le società: il patriarcato. Le donne musulmane hanno sempre lavorato dall’interno per migliorare la loro condizione, senza però volerla rinnegare. Questo libro, tuttavia, non si limita a un viaggio nel passato, l’analisi si estende infatti ai giorni nostri, evidenziando cambiamenti in paesi come la Turchia o l’Arabia Saudita, anche alla luce delle trasformazioni imposte dalla pandemia di Covid-19. Attraverso la lente della moda e della religione, si esplorano inoltre questioni attuali come quelle che emergono, per esempio, in Iran. Un testo che rende accessibili concetti complessi e lontani, trasformandoli in idee chiare e comprensibili.
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