La cultura araba, ricca di tradizioni e celebrazioni, considera il matrimonio uno degli eventi più importanti e significativi della vita. 

Una prima necessaria precisazione è ricordare che le popolazioni di lingua e cultura araba condividono usanze e tradizioni indipendentemente dalle religioni che professano o non; si tratti dunque di comunità musulmane, cristiane cattoliche o protestanti, maronite, siriache, greco-ortodosse, oppure druse, ismailite, ognuna di queste comunità festeggia le nozze attingendo a un patrimonio comune e condiviso nei differenti paesi di origine. Ogni dettaglio di questa celebrazione riflette valori fondamentali come la famiglia, l'ospitalità e la gioia condivisa.

Il matrimonio nella cultura araba non è solo l'unione di due persone, ma anche un legame tra due famiglie, rendendo l'evento una celebrazione non solo privata ma anche pubblica, simbolo di solidarietà e unità. Tradizionalmente, i preparativi coinvolgono entrambe le famiglie, che collaborano per organizzare una festa rappresentativa di prosperità e armonia. La celebrazione inizia ben prima del giorno delle nozze, con una serie di rituali significativi. La pratica di tatuare mani e piedi delle spose con la henna, non è prerogativa della cultura islamica, la ritroviamo in diversi paesi del mondo: durante questa cerimonia, la donna passa da fidanzata a sposa. Le sue mani sono tatuate e quindi nessuno può più domandare la sua mano.

Alla vigilia del matrimonio, viene compiuto questo rito suggestivo in una cerimonia propiziatoria esclusivamente al femminile, per invocare fortuna e fertilità durante la quale la sposa, circondata da donne della famiglia e amiche, vede disegnare intricate decorazioni di henné su mani e piedi eseguite dalla nekacha, che è l’esperta di tatuaggi. Questo momento, accompagnato da musica, canti tradizionali e tanta allegria, rappresenta un augurio di fortuna e felicità. Anche il futuro sposo partecipa a una serata dedicata, più informale, condivisa con amici e familiari. Nell'Islam invece, non esiste un rito religioso per il matrimonio, che non è una cerimonia sacra, è un contratto, la cui parte formale è il nikah, il contratto matrimoniale islamico, redatto da un ufficiale giudiziario letto e approvato davanti a testimoni. La parola nikah indica il rapporto sessuale, perché per il diritto islamico classico il matrimonio ha come scopo principale quello di rendere leciti i rapporti sessuali tra un uomo e una donna.

La festa di matrimonio è ovunque un’esplosione di gioia e colori.Gli sposi indossano abiti sontuosi: la sposa sfoggia un vestito riccamente decorato: le spose musulmane scelgono fogge e colori che preferiscono, ma alcune tradizioni vengono mantenute, come il cambio di abiti della cultura marocchina e tunisina, fino a sette, ognuno ben distinto per i momenti specifici della cerimonia. Il primo, per lo scambio delle promesse è bianco e può comprendere il velo, mentre gli altri sono molto vistosi, colorati e ricamati finemente.

In Pakistan i toni dell’abito nella tradizione indo-pakistana sono rosso scuro, rosa e viola. Nelle celebrazioni più legate alla tradizione, si indossano quattro abiti diversi. Il primo giorno la sposa indossa un abito di un colore molto chiaro, Il secondo si veste di giallo, il terzo giorno di rosso e il quarto indossa un abito turchese, argento o blu scuro spesso accompagnato da gioielli tradizionali, se non ne ha, è il ricamo dell’hennè a sostituirli. La celebrazione è caratterizzata da canti, balli e un banchetto ricco di specialità tipiche.

La musica araba, con le sue melodie ritmiche e coinvolgenti, anima l’atmosfera. Non manca la dabka in arabo دبكة‎ una danza popolare diffusa in Libano, Siria, Giordania, Iraq, Palestina. Il nome deriva da un verbo che significa battere i piedi per terra, una danza tradizionale che simboleggia unità e connessione tra i partecipanti. Il matrimonio arabo è una celebrazione universale dell’amore e della famiglia, un’occasione per condividere la felicità e onorare tradizioni tramandate di generazione in generazione.

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Giuliana Cacciapuoti - esperta in cultura islamica e del mediterraneo

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