Nell'Islam, la figura dell'imam riveste un ruolo chiave all'interno della comunità religiosa. Il termine "imam" significa letteralmente " chi sta davanti", e nell'uso comune si riferisce a chi dirige la preghiera, fungendo da guida per i fedeli durante i momenti di culto collettivo.
Tuttavia, la comprensione del ruolo dell'imam varia notevolmente tra le diverse tradizioni dell'Islam, in particolare tra Sunnismo e Sciismo.
Nel Sunnismo, che rappresenta la corrente maggioritaria dell'Islam, l'imam è principalmente la guida della preghiera nella moschea. Ogni musulmano che possiede una conoscenza adeguata delle pratiche rituali può svolgere il ruolo di imam e assumere il compito di guidare la preghiera collettiva. Sebbene l'imam sunnita non eserciti un'autorità religiosa assoluta, è profondamente rispettato come guida morale e spirituale. Non è necessariamente un teologo o un giurista, ma è comunque un punto di riferimento per i fedeli, particolarmente per quanto riguarda l'osservanza della pratica religiosa. In questo contesto, il ruolo dell'imam è eminentemente pratico e liturgico, e non dottrinale. Si pensa sempre che l'imam sia un uomo, ma la tradizione vuole che Umm Warqah, sia la prima guida(imam) dell’Islam: si narra che dal 624, fosse stata incaricata da Maometto a dirigere la preghiera nella sua dâr. Fu anche una delle prime persone a conoscere il Corano per intero e a memoria. La testimonianza del suo guidare la preghiera rivela che ci fu un tempo nel quale il ruolo di imam non fu di esclusivo appannaggio maschile, esso divenne tale con il secondo califfo Omar il quale stabilì che l’imam della moschea dovesse essere un uomo. Si dovrà attendere il 2005 a New York quando Amina Wadud tornò a guidare una preghiera. Le tradizioni ataviche e tribali sono molto difficili da cambiare.
Nello Sciismo, al contrario, il concetto di imam assume una connotazione molto più ampia e profonda. Per gli Sciiti, gli imam non sono semplici guide della preghiera, ma discendenti diretti del Profeta Muhammad, scelti da Dio per esercitare una guida divina sulla comunità musulmana. Questa distinzione è particolarmente marcata nella branca dei duodecimani, che è la più numerosa tra gli Sciiti. Gli Sciiti duodecimani credono in una successione di dodici imam, ciascuno dei quali è investito di un'autorità sacra. Il dodicesimo e ultimo imam, conosciuto come il Mahdi, si trova in uno stato occulto, ma si crede che tornerà alla fine dei tempi per portare giustizia e guidare i fedeli verso la salvezza. In questa tradizione, l'imam è considerato infallibile e dotato di una conoscenza speciale e trascendente, che gli permette di interpretare in modo definitivo il Corano e la legge islamica (Sharia).
L'imam sciita non è solo una guida spirituale, ma anche una figura politica, con il compito di governare e proteggere la comunità. In sintesi, la figura dell'imam, pur avendo un significato comune di "guida" all'interno dell'Islam, viene interpretata in modi molto diversi a seconda della corrente di riferimento. Nel Sunnismo, l'imam è una figura che incarna la leadership spirituale locale, priva di un'autorità teologica assoluta, mentre nello Sciismo l'imam è un leader divinamente designato, dotato di una conoscenza speciale e infallibile, la cui guida è essenziale per la corretta interpretazione della fede e della legge islamica. Queste distinzioni riflettono le differenti evoluzioni storiche e teologiche che hanno segnato il cammino delle due principali tradizioni islamiche.
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