Il computo del tempo nell’Islam inizia con l’Egira/Hijra, il giorno in cui il Profeta emigrò da Mecca a Medina, segnando l'inizio del conteggio degli anni, abbreviato con H (Anno Hijri).

A differenza del calendario gregoriano, che si basa sul ciclo solare, il calendario islamico è lunare, tipico dei popoli nomadi che si spostano di notte con le loro greggi, per evitare il caldo feroce del giorno, seguendo le stelle. Il vantaggio del calendario lunare, grazie alla visibilità delle varie fasi lunari, crescente, piena, calante, assente ossia luna nera, è un sistema di calcolo del tempo fondamentale per determinare le date delle festività religiose e altri eventi significativi. Ogni mese dura circa 29 o 30 giorni, l’anno è di circa 354 giorni, più corto di circa 11 giorni rispetto all'anno solare, causando lo spostamento annuale progressivo delle date delle festività. Nel mondo islamico il nuovo giorno non inizia alla mezzanotte ma quando tramonta il sole, diviso in due parti di dodici ore, e nelle cinque parti diseguali che corrispondono al momento delle cinque preghiere rituali.

Il calendario è composto da 12 mesi, calcolati dalla prima notte di luna nera alla successiva. I dodici mesi sono: Muharram (30 g.), Safar (29 g.), Rabi’a I o Rabi I (30 g.), Rabi’a II o Rabi II (29 g.), Jumada I (30 g.), Jumada II (29 g.), Rajab (30 g.), Sha’ban (29 g.), Ramadan (30 g.), Shawwal (29 g.), Dhu al-Qa’dah (30 g.), Dhu al-Hijjah (29 o 30 g.). Il primo di Muharram, cade il capodanno islamico: mese sacro, “È chiamato muharram poiché in esso è proibito combattere. A Rabi’ al-Awwal cade la nascita del Profeta Maometto. Ramadan: è mese del digiuno,preghiera e riflessione. Shawwal: Il mese è considerato particolarmente importante poiché è il momento in cui avviene effettivamente la fine del mese di Ramadan, Dhu al-Qa’dah mese sacro di preparazione per l’Hajj , il pellegrinaggio. Dhu al-Hijjah: mese del pellegrinaggio alla Mecca e dell'Eid al-Adha.Il calendario lunare islamico non è solo uno strumento per il calcolo del tempo, ma è anche un riflesso della natura ciclica e flessibile del tempo nella concezione islamica. Le fluttuazioni stagionali e l’idea che le festività possano essere vissute in diversi contesti climatici (ad esempio il digiuno del mese di Ramadan in estate o in inverno) ricordano ai musulmani la transitorietà del mondo materiale e l’importanza di mantenere una tensione spirituale costante.

Le scienze matematiche e astronomiche furono protagoniste nel calcolo del tempo; partendo dalle tradizioni greche e indiane, gli studiosi islamici, produssero i trattati per il calcolo delle eclissi e degli equinozi, che redatti in appositi taqwin ”taccuino”, indicavano le posizioni della luna del sole e dei cinque pianeti visibili senza strumenti.

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Giuliana Cacciapuoti - esperta in cultura islamica e del mediterraneo

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