Una delle grandi incognite del mondo futuro è costituita da che ruolo e quale diffusione avrà l’Islam e soprattutto quale tipo di Islam prevarrà, se fondamentalista o moderato 

Oggi l’Islam è presente in maniera maggioritaria nelle zone mediane della terra: dalle coste dell’Oceano Atlantico all’Oceano Pacifico, nelle isole indonesiane, e da nord a sud, dalla costa della Turchia alla Somalia. Il mondo musulmano è formato da oltre 52 stati, con vari livelli di sviluppo, raccoglie più di 60 lingue, e le più diverse origini etniche, ed un numero significativo di stati musulmani, di comunità musulmane, minoranze religiose in altre nazioni, sono al centro dei conflitti più sanguinosi.

L’Islam, che vuol dire abbandono, pace e sottomissione a Dio, è una religione il cui è iniziatore, il profeta Muhammad, in arabo il significato del nome è “colui che è degno di lode”, è colui che ha trasmesso, da ultimo e in maniera definitiva la parola di Dio, e dopo i suoi predecessori Adamo, Noè, Abramo, Mosè e Gesù è l’ultimo e definitivo profeta, nell’espressione araba, Khāṭim al-anbiyā, il sigillo dei Profeti. La sua figura è fondamentale per la comprensione di un fenomeno come quello islamico anche nel mondo attuale: la stessa fulminea ascesa e diffusione di un piccolo gruppo di meccani emigrati a Medina si riscontra in un Islam che si diffonde in tutto il mondo contemporaneo, in uno spirito però di rispetto e tolleranza, che molti governi islamici odierni sembrano aver dimenticato.Il Profeta è davvero una personalità complessa, di cui non si può fare a meno di ricordare l’amore per il sapere: la ricerca della conoscenza è un dovere sacro per il musulmano. “Và alla ricerca della conoscenza, fosse anche in Cina” e a dispetto di tutte le immagini di un Islam sanguinario e intollerante il messaggio di Muhammad resta la frase:” Iddio è gentile, e ama la gentilezza in tutte le cose”. Muhammad nacque a Mecca, importante centro commerciale nell’anno dell’Elefante (570 circa) in quella parte della Penisola Arabica che sarà la culla dell’Islam. Orfano fu allevato dallo zio paterno, ma a causa della povertà della famiglia dovette guadagnarsi da vivere fin da piccolo e restò perciò analfabeta. Il giovane Muhammad divenne mercante, al seguito delle carovane che da Mecca andavano in Siria e Palestina.

Mecca all’epoca era organizzata come una città-stato, governata da un consiglio di dieci capi tribù; la tribù più importante era quella di Muhammad, i Quraishiti. Col tempo la saggezza di Muhammad divenne nota a tutti tanto da ricevere il titolo di al-amin“il fidato”. La sua vita ebbe la svolta definitiva quando il giorno 27 del mese di Ramadan dell’anno 611 egli ricevé la Rivelazione da Dio. Inizialmente i primi seguaci furono la moglie Khadigiah, i suoi amici e parenti più stretti. Lo scontro con le alte gerarchie meccane, pagane e politeiste, che vedevano nella diffusione della nuova religione monoteista un pericolo anche all’economia cittadina che molto guadagnava dallo annuale pellegrinaggio al santuario della Ka’aba dove era adorata la Pietra nera, un meteorite, fu inevitabile. Iniziò un periodo difficile per Maometto che vide subire ai suoi seguaci persecuzioni e soprusi, fino all’eliminazione fisica di molti di loro. Alcuni di questi si rifugiarono in Abissinia, e dopo tredici anni di dissidi e pericoli, divenuta la convivenza con i suoi oppositori intollerabile per la giovane comunità musulmana, il Profeta e i suoi decisero di recarsi, di emigrare, nella vicina Yatrib, oggi Medina: era l’anno 622 dell’era cristiana anno zero, o dell’Egira per i Musulmani. Qui egli costituì una città-stato ,che si diede una costituzione scritta.

L’anno 624 fu un momento difficile per la comunità di Medina: i Meccani tentarono di distruggere i musulmani, forti di mille uomini ben armati. Lo scontro avvenne a Badr, e miracolosamente i male armati musulmani prevalsero. La sconfitta umiliante fece in modo che i Meccani cercassero una rivincita, ma ancora una volta sebbene in tremila, non ebbero ragione, a Uhud, dei Musulmani. Nel 626 ancora i Meccani provarono a prevalere sulla città di Medina, ma il loro assedio fu vano e si ritirarono. Ormai la superiorità musulmana impose anche ai più restii fra i Meccani a venire a patti con la nuova realtà politico religiosa.Il trattato di al-Ḥudaybiyya pose fine alle ostilità, e l’Islam iniziò a diffondersi nelle zone circostanti. Il 630 l a città della Mecca fu definitivamente conquistata dalla parte musulmana, che senza colpo ferire stabilì la sua supremazia su tutta la città. La politica di Muhammad fu di riconciliazione e non di vendetta, di rispetto e non di prevaricazione: da attento politico seppe allearsi tutte le fazioni anche più estreme, con la tolleranza seppe acquistare il predominio politico e religioso. Non danneggiò poi la vita economica del suo gruppo sociale, la tribù Quraishita, includendo nell’Islam la pratica del pellegrinaggio e non disconoscendo alcuni aspetti della vita tribale della comunità meccana. L’anno decimo dell’Egira, dopo aver compiuto il rito del pellegrinaggio alla Mecca il Profeta Muhammad tenne il discorso d’addio ai 124.000 musulmani nella valle di ‘Arafat. L’anno successivo all’età di 63 anni sarebbe morto, lasciando in eredità alla comunità musulmana il suo messaggio, il suo credo nell’unicità di Dio, e l’esempio, per il formarsi della pratica e della prassi nel mondo musulmano della sua biografia, la Sirah, la consuetudine del Profeta, la Sunnah, e la raccolta dei detti da lui pronunciati Hadith, fonti del diritto e della consuetudine di tutta la comunità musulmana fino ad oggi.

Ogni religione ha un suo carattere particolare e il carattere particolare dell’Islam, con l’indirizzo del “sigillo” della tradizione profetica Muhammad, è la moderazione: “se viene meno la moderazione viene meno anche la fede” e questo sia da monito contro ogni eccesso, prevaricazione e integralismo violento e brutale, praticato oggi e nel passato.

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Giuliana Cacciapuoti - esperta in cultura islamica e del mediterraneo

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