“Dio ha promesso ai credenti e alle credenti giardini alla cui ombra scorrono fiumi, dove rimarranno in eterno, e dimore buone nei giardini dell’Eden” Corano IX :72

La penisola arabica, il territorio abitato dalle tribù arabe nucleo primordiale dell’Islam, è una grande distesa desertica, uno “scatolone di sabbia”, arido e senza piogge; le oasi quale unico luogo di ristoro nelle lunghe traversate lungo le vie carovaniere. Acqua e vegetazione lussureggiante sono perciò un desiderio, un sogno da realizzare che diventa una promessa nell’aldilà per le credenti e i credenti dell’Islam. La promessa divina è acqua, ombra, piante e fiori. L’idea del giardino è legata all’immagine dell’oasi idealizzata, un luogo che diventa reale quando le conoscenze tecniche idrauliche degli Arabi permettono la disciplina e l’uso delle acque disponibili per l’irrigazione dei campi in agricoltura, e nei nuovi insediamenti urbani o residenziali la costruzione di hammam (bagni pubblici) e fontane, la realizzazione di spazi verdi all’interno dei palazzi e delle abitazioni. Il giardino arabo ideale è il luogo in cui la natura ostile disordinata e selvaggia diviene immagine della creazione, perfettamente disciplinata.

Il giardino arabo, può essere interpretato come una versione dell’hortus conclusus medievale: ben delimitato e definito. Le mura che lo circondano sono le caratteristiche di questi giardini per proteggerli dalla sabbia del deserto o dalla polvere delle zone aride circostanti. La progettazione del giardino è rigorosa, gli elementi vengono disposti in maniera simmetrica e geometrica: esiste uno stretto rapporto tra la posizione del giardino e i punti cardinali: è importante per chiunque si trovi al suo interno rivolgersi in direzione della Mecca. Il giardino arabo possiede una struttura quadripartita, con al centro una fontana o un laghetto, dal quale devono partire quattro canali disposti a croce perfettamente rettilinei. I quattro canali simboleggiano i fiumi del paradiso.Un elemento centrale del giardino è il cortile "sahn" in arabo. Il cortile è spesso circondato da edifici o mura, può essere rettangolare, quadrato o anche esagonale e decorato con pavimentazioni elaborate come piastrelle di ceramica, marmo o pietra con motivi decorativi intricati. Nel giardino gli alberi appartengono a specie perenni, come il cipresso, oppure piante citate nel Corano come palme da dattero, alberi di melograno, vigneti.L’acqua è un elemento chiave, simboleggiando la vita, la purificazione e la fertilità.

Le fontane, le vasche d'acqua e gli stagni sono spesso presenti nel giardino per creare un'atmosfera rinfrescante e rilassante. Il giardino può includere patio e pergolati, che offrono ombra e zone di riposo. I pergolati sono strutture coperte da piante rampicanti come la vite o il gelsomino, creando un ambiente fresco e intimo per rilassarsi. Il giardino arabo viene considerato un luogo ideale per la contemplazione perché sollecita i cinque sensi dell’uomo. La vista viene appagata dalla varietà dei suoi colori, l’olfatto dal profumo dei fiori e delle piante aromatiche, tra cui c’è, come vuole la tradizione del Profeta: “La migliore pianta aromatica del paradiso” l’henna. Il tatto viene esaltato dalla carezza della fresca brezza, mentre il gusto dalla bontà dei frutti. L’udito infine è appagato dallo scorrere dell’acqua. L’epoca d’oro del giardino arabo-islamico è visibile attraverso le miniature; alcuni giardini descritti dai testi letterari, come quello del califfo abbaside Harun ar-Rashid non è mai esistito, un’iperbole delle Mille e una notte. La sua descrizione corrisponde a molti giardini realizzati per sottolineare la bellezza della natura curata e disciplinata dalle mani degli esseri umani.

Nel corso dell’espansione dell’Islam, sia verso oriente sia verso occidente, ogni periodo storico si caratterizzerà per un tipo diverso di giardino; i territori ricchi di fiumi e fonti, permetteranno la realizzazione di giardini spettacolari e mèta di viaggio e ammirazione ancora oggi. I giardini dell’Alhambra e del Generalife a Granada sono un esempio massimo del giardino arabo andaluso: attraverso patii, cortili, vialetti e sentieri, passeggiando per i giardini dell’Alhambra sembra di essere entrati in un mondo d’incanti. La vegetazione del giardino, composta soprattutto da piante importate, era ed è molto folta, ricca di fioriture, e in tempi passati, habitat naturale di numerosi uccelli esotici, aiuole fiorite, bossi e aranci a ricreare un'atmosfera magica.

Giuliana Cacciapuoti - esperta in cultura islamica e del mediterraneo

Iscriviti alla newsletter

Giuliana Cacciapuoti
P.IVA 08039621217

Graphic and design: Sokan Communication | Photo by Monica Memoli - Emanuele Di Cesare
Privacy Policy - Cookies Policy
Sito protetto da reCAPTCHA: Privacy - Termini