“Goodbye Julia” è il primo lungometraggio di Mohamed Khordofani.
Uscito nel 2023, è anche una delle rare opere cinematografiche realizzate in Sudan, il pubblico preferisce il cinema egiziano. In un momento in cui il paese è devastato dalla guerra civile tra esercito e milizie, “Goodbye Julia” accende una luce su questo paese africano poco conosciuto. La vicenda si concentra sul rapporto tra due donne che dovrebbero non aver nulla in comune - una cristiana del sud del Sudan, il martoriato Darfur, e una musulmana del nord - ma che si uniscono grazie alla musica e alla speranza di un futuro diverso. Un'ode alla libertà e all’amicizia.
L’azione si svolge alla vigilia della divisione del Sudan e della creazione del Sud Sudan, il 9 luglio 2011. Mona, un'ex cantante nord-sudanese, cerca di fare ammenda per aver accidentalmente causato la morte a un uomo sud-sudanese ucciso dal proprio marito, sul portico di casa sua; grave è che la vittima è appellata dall’assassino con termine "animale" di una "razza schiava”, non gli viene riconosciuta la dignità umana di un uomo del sud Sudan. Il marito di Mona è prigioniero delle sue credenze tradizionali, derivanti da un Islam ancestrale che non è ancora cambiato nel Sudan odierno.Assumendo la moglie dell’assassinato, Julia, come domestica, l’ex artista Mona prova ad emendare la colpa del coniuge. Tra le due donne, una borghese e l'altra rifugiata a Khartoum, nasce una profonda e singolare amicizia, avvolta nel mistero. Julia non ha mai conosciuto il suo paese natale, il sud del Sudan, e sogna nuovi approdi verso l'Europa, l'Eldorado del Terzo Mondo. Mona, dal canto suo, cerca la strada verso la libertà e una via d'uscita dalla sua solitudine, accentuata dall'incomprensione del coniuge, e dal suo bisogno di espiare il crimine del marito. Quando Julia accetta di diventare una domestica e di vivere con il suo bambino nella casa dell’amica, si scontra con il marito di Mona, proprio a causa del suo oscurantismo religioso e della sua ignoranza e inumanità.
Il film si svolge su due piani intrecciati, uno politico e storico - il Sud si sta preparando al referendum del 2011 sull'indipendenza dopo cinquant'anni di conflitto, tema di scarso interesse per Julia - e l’altro intimo e personale. I sentimenti dei personaggi, la gelosia, l'intolleranza, l'amore e l’amicizia, anche quella non convenzionale, la ricerca della libertà, la religione, ci assorbono e coinvolgono. Altra grande protagonista con Mona e Julia è la musica, è grazie ad essa che possiamo ritrovarci e non essere divisi.Il film, destinato sia al grande pubblico che ai cinefili, ha ricevuto critiche entusiastiche al Festival di Cannes, dove ha vinto il Prix de la Liberté nella selezione "Un certain regard" per la sua brillante regia.