Nella cultura islamica i colori hanno un significato profondo e simbolico, che scaturisce dall'incontro tra le tradizioni e l'Islam.

“Nel Corano i colori sono una creazione e un dono di Dio, ne sono menzionati sei: nero, bianco, rosso, giallo, blu e verde. Il bianco è simbolo della vita, è indice dello stato di purità; durante il rito del pellegrinaggio a Mecca e ai luoghi santi uomini e donne lasciano il loro abiti per indossare la veste rituale bianca senza cuciture, che toglieranno solo alla fine del percorso di fede. Il nero indica la morte, il verde il Paradiso e il rosso l’Inferno. Nell’Islam il verde è il colore più importante non solo per il richiamo al Paradiso. In un contesto geografico, dove i colori della sabbia dominano incontrastati, il verde dell’erba è segno di prosperità e benessere, ed è il colore preferito dal profeta Maometto che si narra lo abbia scelto come colore per il proprio abbigliamento. Citato in vari versetti del Corano, il verde simboleggia il segreto dell'anima, la bellezza, gli alberi e i frutti. Abiti e tappeti di questo colore sono ritenuti particolarmente belli. Studi e ricerche fatte sui colori dimostrerebbero che il verde produce sensazioni di armonia, pace, equilibrio, simpatia e autostima, di qui forse una ragione inconscia della preferenza.”

Il brano è tratto dal mio e-book, “Donne Musulmane, un ritratto contro stereotipi e luoghi comuni”, un testo divulgativo nato con lo scopo di abbattere alcuni dei preconcetti che troppo spesso ci accompagnano quando pensiamo all’Islām e alla cultura arabo-islamica.             

L'e-book è totalmente gratuito ed è possibile scaricarlo a questo link: https://www.giulianacacciapuoti.it/ebook

Giuliana Cacciapuoti - esperta in cultura islamica e del mediterraneo

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