I Drusi che non ti aspetti!
Chiudiamo la serie dei post del 2023 descrivendo un culto che incorpora elementi dell’islam, dell’ebraismo e del cristianesimo, influenzato dalla filosofia greca e dall’induismo. Le radici primigenie sono musulmane vicine alla corrente ismailita ma la setta è oggi fuori dall'Islām. Iniziata a diffondersi nell' XI secolo nell'Egitto fatimita, gli avversari politici e religiosi li identificavano come Drusi dal nome di uno dei primi fondatori e propagandisti al-Darazī. La comunità si identifica nell’appellativo di Muwaḥḥidūn «Unitari».La loro dottrina monoteista sostiene che la divinità si è manifestata a varie riprese in forma umana, l’ultima delle quali nella persona del califfo fatimita al-Hākim (985-1021).
La divinità emana cinque ‘ministri’ (Intelligenza universale, Anima, Verbo, Precedente, Seguente), incarnatisi in vari personaggi biblici e islamici, e da ultimo nei fondatori della setta. Scissioni interne e persecuzioni da parte dei musulmani, tanto sunniti quanto sciiti, arrestarono lo sviluppo del movimento, che ebbe una profonda crisi. Per questa ragione cessò ogni propaganda, e gli adepti della nuova fede custodiscono gelosamente i principî e le pratiche, occultandole agli occhi dei profani.
I Drusi (in arabo Durūz) sono una delle minoranze religiose più consistenti in Medio Oriente: circa un milione di persone. Gli appartenenti a questa comunità sono arabi e parlano la lingua araba. Oggi vivono prevalentemente in Libano, Siria, Giordania ed Israele. Credono nella coesistenza tra tutte le religioni. I principi della setta includono la lealtà verso il paese in cui risiedono, infatti prestano servizio nell’esercito siriano e libanese e nelle forze armate israeliane. Attualmente esistono piccole comunità druse anche in Canada, in Brasile, in Messico, negli Stati Uniti, in Argentina e in Australia.
I Drusi non hanno ammesso nuovi proseliti a partire dall’XI secolo, e la religione rimane tuttora chiusa agli estranei, nel corso dei secoli hanno preso a considerarsi un vero e proprio popolo, anche in virtù della pratica di sposarsi fra di loro. Druso si nasce, non si diventa. I drusi non accettano conversioni di alcun tipo. Appare evidente che con questi rigidi criteri di segretezza, le donne druse non possano assolutamente sposare chi non appartiene alla comunità. Un’infrazione che può costare l’ostracismo della propria comunità e se sei una donna, la vita. I “delitti d’onore” e gli atti di violenza contro le donne druse che si uniscono in matrimonio con uomini che non appartengono alla loro comunità sono purtroppo frequenti.
Amal Alamuddin, avvocata impegnata nella difesa dei diritti umani, nata in Libano e cittadina britannica proviene da una famiglia drusa; nonostante titoli e premi internazionali pubblicazioni e incarichi alle Nazioni Unite per la questione siriana, consigliera della commissione sul'assassinio del premier Hariri, incaricata sul riconoscimento del genocidio armeno, e per la Corte penale internazionale (ICC) consigliere speciale per il conflitto in Darfur, è universalmente nota come moglie di George Clooney. Le nozze con l’attore hanno sollevato discussioni scottanti nell’ambito della comunità drusa: avere rotto platealmente un tabù secolare ha avuto effetto molto positivo soprattutto per le giovani generazioni druse nel Medio Oriente.Oltre il glamour l’impegno per i diritti è un segno distintivo della coppia.