Houria. La voce della libertà. Algeri, Houria, il suo nome in arabo significa Libertà, è una talentuosa ballerina di danza classica, che non risparmia la fatica né per gli allenamenti né nel lavoro, come donne di servizio in albergo.
Una vita quotidiana scandita tra allenamenti e fatica, circondata solo da donne, le fotografie, tra cui quella del padre, evocano i pochi uomini benevoli. Houria per raggranellare denaro scommette sui combattimenti clandestini tra arieti, ma una notte una terribile aggressione la frantuma nel corpo e nell’animo. Un evento che le porterà via il futuro da ballerina professionista e la voce.
Dalla fine del sogno Houria rinasce, grazie all’incontro e all’aiuto di altre donne, anche loro vittime di analoghe violenze, anche loro pervase da un desiderio di libertà, emancipazione e rivalsa. Attraverso il corpo, il ballo, i gesti, il linguaggio dei segni, i movimenti, le protagoniste danno espressione alle loro emozioni e alle loro storie , che non hanno mai raccontato usando parole e voce.La regista Mounia Meddour,famosa per “Non conosci Papicha” del 2019, ha confermato come protagonista Lyna Khoudri, bravissima attrice algerina; entrambe i film hanno al centro una storia al femminile, raccontano del destino, delle ribellioni , di unità e rinascita proprio come la storia ambivalente dell'Algeria, paese spesso duro indifferente ostile alle donne.che ancora mostra le cicatrici della violenta guerra civile degli anni Novanta, oggi lacerato tra corruzione, acquiescenza delle istituzioni, disparità sociali e di genere. Denuncia e dolore, un film però denso di speranza, ode alla ricostruzione e alla sorellanza. Houria nel momento in cui perde tutte le sue certezze riesce a scoprirsi e a diventare pienamente se stessa, “un’eroina grandiosa nella sua perseveranza, come l’Algeria che è ferita ma ancora in piedi…”
