Perché ho sentito l’esigenza di scrivere un libro come “Donne Musulmane: un ritratto contro stereotipi e luoghi comuni”
Quarant'anni di studio della lingua e della cultura arabo-islamica gli impegni professionali in ambito internazionale, il lavoro a sostegno delle dinamiche migratorie, le esperienze in diversi ambiti connessi alla presenza delle comunità musulmane nell'Unione europea in Canada negli Stati Uniti, mi hanno convinto a scrivere questo testo. Qui ho inteso condividere, con uno sguardo personale e con intento divulgativo, le mie esperienze; ho reso omaggio a tante donne musulmane incontrate in diversi luoghi del mondo; credenti e non, famose e non, immigrate di successo e non, studiose, professioniste, attiviste, casalinghe, studentesse, letterate, sindacaliste, lavoratrici, madri figlie mogli, rivoluzionarie o conservatrici, osservanti o contestatrici. Donne cosmopolite, donne in posizioni prestigiose, rifugiate e in fuga da regimi oppressivi e illiberali, nuove generazioni con le idee chiare. L’obiettivo è stato informare ma anche dibattere e dialogare. Non posso essere esaustiva, e allora mi fermo ad osservare, riflettere, discutere oltre i pregiudizi, lasciando diritto di parola alle protagoniste. Mi interessa la possibilità di dialogo e confronto perché la voce e le voci delle donne non solo debbano essere ascoltate, chiare e forti, ma anche perché se non si odono voci di donne, autonomia, libertà e diritti collettivi sono in pericolo e rischiano di essere cancellati. Le nostre società non hanno bisogno di silenzi, oggi più che mai.
