Il calcio femminile sul tetto del mondo

L’ Agha Khan Centre a Londra ha ospitato recentemente una mostra intitolata “Football and Religion: Tales of Hope, Passion and Play” dedicata al calcio e alle diverse esperienze di questo sport nelle varie confessioni religiose

Tra le molte opere d’arte contemporanea alcune erano ispirate a Karishma Inayat, 25 anni, la talentuosa Karishma un fenomeno e una celebrità internazionale e a sua sorella maggiore Sumaira. Entrambe risiedono a Lahore in Pakistan e oggi anche in Gran Bretagna dove Karishma frequenta un master. Il loro cuore e il centro dei loro interessi è a Shimshal, un villaggio situato nel distretto di Hunza, nella regione del Gilgit Baltistan, a un'altitudine di 3.100 m sul livello del mare, un villaggio di confine, dove le due giovani donne ismailite sono nate, e da dove è iniziata la loro vicenda tra sport, empowerment e orgoglio femminile.

 Le sorelle hanno coltivato qui la loro passione sportiva, ma giocare a calcio oltre al successo sportivo, ha regalato loro studio ed emancipazione. «Abbiamo entrambe ricevuto una borsa di studio per l'università grazie ai nostri meriti sportivi» Tutta la famiglia Inayat è consapevole che solo un’istruzione adeguata cambierà la vita delle figlie e delle bambine e bambini che vivono nelle inaccessibili zone montuose del paese. Il padre impiegato e la madre infermiera sebbene siano molto legati alla loro terra di origine, si spostano dal loro villaggio a Lahore e con loro portano anche altre bambine e bambini di famiglie meno abbienti affinché possano studiare anche loro. La madre lascia il lavoro per favorire l’andata in città, e il padre insiste perché le ragazze giochino a calcio. Il football non era nei sogni delle ragazze, che avrebbero preferito diventare star del cricket, lo sport nazionale pachistano. Scelto a malincuore il pallone pian piano con l’impegno sono arrivati anche gli ingaggi per squadre di prima grandezza, fino a entrare nella squadra nazionale che a Dubai ha rappresentato il Pakistan ai Jubelee Games. La famiglia Inayat non si è dimenticata di Shimshal e così complici il fratello e un cugino, forti delle loro esperienze positive, nel 2017 , le due sorelle promuovono il primo campionato di calcio femminile sul tetto del mondo. Un torneo con squadre di ragazze dai 12 ai 20 anni: il calcio femminile in mezzo alle montagne. Il successo supera oltre ogni ottimistica previsione, soprattutto perché sostenuto dalle famiglie del luogo, e  fa registrare numeri record. Arrivarono calciatrici da villaggi anche a otto o dieci ore di distanza.

 Raggiungere Shimshal con l’automobile, in pieno K2, il villaggio sulle mappe non è che una linea tratteggiata perché considerata una problematica terra di mezzo tra Pakistan Cina Afghanistan e India e significa percorrere una strada molto pericolosa. «Bisogna avere la prontezza di scendere dall'auto, munirsi di una pala e ricostruire un pezzo di percorso in ghiaia che è collassato nel torrente», racconta in un’intervista a Jacopo Pasotti di Vanity Fair Italia proprio Karishma.

L’intento di tutte le loro iniziative calcistiche è generare una rivoluzione attraverso il calcio, particolarmente nelle zone rurali che circondano le vette più alte del Karakorum, sul lato pachistano dell'Himalaya. «Vogliamo portare cambiamenti e porre fine agli stereotipi sulle donne musulmane» e offrire un futuro diverso alle ragazze del villaggio oltre quello di trasportare acqua nei secchi dal fiume a casa e raccogliere legna da ardere. Karishma e Sumaira per realizzare il loro intento ed eliminare gli stereotipi radicati hanno deciso di entrare in un mondo da sempre esclusivamente maschile come quello del calcio, con l’appoggio delle famiglie.  Nei villaggi di montagna la qualità dell'istruzione è carente e scarsa, per molte ragazze l'unico futuro possibile è un matrimonio precoce. Sumaira ricorda come ci siano bambine che vengono date in moglie a uomini anziani, e quanto sia necessario invece dare loro un futuro diverso.

L’impegno delle sorelle ha dato opportunità a molte giovani calciatrici, che hanno ricevuto una borsa di studio per frequentare istituti tecnici, licei e università a Lahore o in altre località pakistane, per meriti sportivi. I social hanno dato molta pubblicità positiva alle loro iniziative sportive. La pagina Facebook della Lega calcio femminile con le foto del campo polveroso degli inizi ha fatto il giro del mondo, e da allora molte giovani donne, seguono Karishma e Sumaira. Certo le ragazze della Lega femminile di calcio del Gilgit-Baltistan sono comunque privilegiate. La Provincia è infatti un’eccezione virtuosa in Pakistan: la scolarizzazione raggiunge il 96%, mentre nel resto del Paese è al 52%; un dato che si deve anche alla presenza della corrente musulmana sciita ismailita, per il cui capo spirituale Karim Aga Khan IV l’educazione rappresenta un pilastro fondamentale. Non a caso la Fondazione nel Parco del Karakorum finanzia molti progetti di cooperazione per lo sviluppo agricolo, la valorizzazione delle risorse naturali, il miglioramento della qualità della vita, che includono lo sviluppo di capacità imprenditoriale al femminile. Ci sono anche corsi che insegnano l’arte del taglio delle gemme preziose, abbondanti in queste montagne; addirittura è stato fondato un primo laboratorio completamente femminile di taglio e vendita di gemme a Karimabad, antica capitale della valle dell’Hunza. Altro settore di sviluppo e opportunità delle comunità di contadine è la produzione di albicocche secche e la loro commercializzazione. Un fattore importante per la crescita e le attività di questo territorio sul tetto del mondo è appartenere alla corrente musulmana sciita ismailita che non risente delle pressioni tradizionaliste del rigido sunnismo spesso fondamentalista, accusato perfino di jihadismo di altre regioni pakistane. Le sorelle Inayat si impegnano per tutte e tutti: il football è più che un gioco, influenza la società, usanze, abitudini e modi di pensare in particolare dei giovani in ogni angolo del nostro pianeta, è per questo che amano praticano e sono testimonial del loro sport.

Per approfondire:   https://www.churchtimes.co.uk/articles/2022/4-november/books-arts/visual-arts/art-review-football-and-religion-tales-of-hope-passion-and-play-aga-khan-centre

TCL Born a Legend - Karishma Inayat The Footballing Inspiration   https://www.youtube.com/watch?v=hZl6UPj_Tsk

https://pk.linkedin.com/in/karishma-inayat-b44545139

 La valle dei sogni Vanity Fair (Italy) 12 Dec 2018 di Jacopo Pasotti foto Paolo Petrignani 

 

Profili, memorabili donne musulmane a cura di Giuliana Cacciapuoti

Ritratti di donne diverse per nazionalità e “peculiarità” nel loro contesto culturale per accendere una luce sul mondo musulmano contemporaneo con uno sguardo di genere. Figure note nel mondo musulmano ma non al pubblico italiano; rappresentano aspetti molto diversi del mondo islamico, spunto per il dibattito e la riflessione.

Giuliana Cacciapuoti - esperta in cultura islamica e del mediterraneo

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