Un testo in cui si raccontano, con semplicità, aspetti della vita delle donne musulmane. Una realtà complessa, diversificata e globalizzata che affonda le sue radici e si confronta con la tradizione storica e religiosa dei primi secoli dell’islam. Un viaggio tra passato e presente, stereotipi e pregiudizi, modernità e cambiamenti, la lunga battaglia per il riconoscimento dei diritti e del ruolo nella società senza dimenticare aspetti importanti nella vita delle donne, la famiglia, il lavoro e lo spazio nella sfera pubblica. “Donne musulmane: un ritratto contro stereotipi e luoghi comuni” è un incontro intenso, narrato con passione e rispetto, con un pizzico di vis polemica e un tocco di leggerezza tra stili, veli e moda islamica. SCARICA L'E-BOOK
L’Islam inteso come sistema globale di vita e comportamento è stato segnato fin dal suo avvento dal rapporto con le pestilenze e le epidemie. In arabo peste si dice ṭāʿūn dalla radice t’n colpire, trafiggere,pugnalare; epidemia wabā dalla radice wbā essere infetto, essere contagiato. A partire dal 622 d.C. anno uno dall’Egira, si registrarono almeno cinque pestilenze nei territori del nascente Islam: la "peste di Shirawayh" (627-628), la "peste di 'Amwas" (638-639), la "peste violenta" (688-689), la "peste delle vergini" (706) e la "peste dei notabili" (716-717).
Il prossimo 21 febbraio, venerdì, canonico giorno festivo nei paesi musulmani, si vota nella Repubblica Islamica iraniana per il rinnovo di 290 componenti del Majlis l’Assemblea parlamentare con compiti legislativi.
L’Islam, che vuol dire abbandono, pace e sottomissione a Dio, trasmette il messaggio divino all’umanità attraverso la voce dei profeti, Noè, Abramo, Mosè e Gesù; l’ultimo e definitivo profeta, nell’espressione araba, il sigillo dei Profeti, è Muhammad il nostro Maometto.
Abstract
Il testo presenta un percorso ideale, iniziato nel quarto millennio avanti Cristo fino all’avvento dell’Islam, nell’area geografica definita come vicino e medio oriente, dell’idea/concetto di Dea Madre. Questa figura ritratta nel duplice aspetto di matrice primigenia di numi, esseri umani e piante, “Antica Madre” divinizzata corrisponde a una “Dea Madre”, che assume nomi diversi e spesso è associata a divinità maschili, per necessaria simmetria dei pantheon dell’Oriente antico. Il tempo segna un progressivo declinare della forza generatrice della Dea Madre, che si concluderà fondendosi nei tratti di dee madri dei pantheon sincretici dei culti orientali greci e romani. La storia delle religioni monoteiste terminerà in senso paradigmatico questo percorso. L’ultima delle religioni monoteiste, l’Islam, chiuderà definitivamente la possibilità di pensare e rappresentare una Dea Madre
Raccontare del mondo musulmano: i luoghi comuni incombono, e oggi sempre di più. Donne, artiste contemporanee: interessa dare solo una descrizione superficiale e di maniera. Impegno ambizioso è parlare di artiste, arabe e musulmane, collocando loro stesse e il loro lavoro nel tempo e nello spazio, tra presente contemporaneo e memoria storica culturale e artistica della tradizione araba e islamica.
Un testo introduttivo alla toponomastica arabo musulmana del nostro paese
Giuliana Cacciapuoti partecipa al Convegno a Lisbona con una relazione dal titolo:
“Il nome delle donne nello spazio pubblico in Italia . Il caso di Napoli”
Un elenco arbitrario di parole alcune dal chiaro significato, semplici da capire e interpretare e collegare alle diverse sponde del Mediterraneo.
Il giorno 30 giugno 2016, presso il Palazzo Vescovile della Diocesi di Caserta Piazza Duomo 11, h. 17:30, promossa dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “S.Pietro”, Corso di Mediazione interculturale "da identità diverse una nuova identità"
News totali | 92